martedì 28 aprile 2020

LA LEGGENDA DEL GIRASOLE





l LEGGENDA DEL GIRASOLE

di LinaTRIDENTI






C’era una volta uno splendido giardino.
Vi sbocciavano fiori meravigliosi d’ogni colore e ricchi di profumo.



Tutte le persone che lo vedevano restavano ammirate e si fermavano a complimentare ogni varietà per il colore, per la forma, per il profumo.
I fiori, lusingati da tanta ammirazione, divennero alteri e superbi.



Avvenne che un giorno, tra gli splendidi steli, si affacciasse uno strano fiore.
Aveva uno stelo debole e sottile con una corolla troppo grande e pesante, come un disco di bronzo.




Al suo primo apparire, i fiori vicini cominciarono a schernirlo.

- Com'è  brutto! Senza armonia, senza corolla di petali.
- Perché sei cresciuto qui? Potevi nascere altrove.

Il povero fiore divenne in poco tempo lo zimbello del giardino.
Da ogni aiuola gli arrivavano offese ed esso, senza rispondere, cresceva umilmente, tenendo la corolla rivolta a terra.
Ma il sole, che da tempo osservava quanto avveniva nel giardino, rideva sotto i raggi e pensava:

- Vedrete vedrete voi, piccoli smorfiosi!

Rivolse i suoi raggi più caldi sul fiore, lo fece crescere alto alto su tutti e poi gli disse:

-Tu mi hai amato in silenzio e in umiltà. Alza ora la tua corolla e guardami. Ti donerò un raggio.

Il fiore alzò timidamente il capo e intorno al disco di semi, fiorì una corona di petali, gialli come l’oro.



Tutto il grande fiore rise di felicità e guardò riconoscente il sole, nel suo giro quotidiano.

- Non ho finito! - esclamò il sole. - Porterai il mio nome e gli uomini avranno bisogno dei tuoi petali per tingere le loro stoffe. I tuoi semi daranno l'olio e saranno dolce cibo agli uccelli.



Da allora il girasole fiorì meraviglioso e ricco. Col suo giallo brillante rallegrò i campi d’estate ed ebbe l’ammirazione di poeti e pittori.


Così avviene spesso per coloro che sanno crescere in umiltà, accanto ai superbi.

PICCOLO  COMMENTO
La persona superba rivolge tutto il suo studio e le sue opere a procacciarsi la lode degli uomini, a intraprendere cose maggiori delle sue forze e si esalta sfacciatamente, mentre disprezza tutti gli altri.
Queste persone spiano in continuazione per cercare di comparire migliori, per giudicare con severità, ingrandendo i vizi degli altri e diminuendone i loro meriti.
L'uomo superbo si para innanzi gonfio di sé, con un comportamento sprezzante.
Apre bocca per vantare solo ciò che gli appartiene e gli altri non esistono, anzi sono di troppo per lui.
Alla fine non si accorge di diventare odioso e quindi deriso, disprezzato e fuggito da tutti.
Più si è superbi e più si è ignoranti.
Infatti, chi ignora gli immensi campi dello scibile umano e non sa quanto sia sconfinata la grandezza della scienza, dell'arte, della sapienza, quanto sia irraggiungibile la perfezione, crede di possedere la grandezza del mondo e di essere superiore a ogni altro, è vuoto e molto piccolo.
I grandi, quelli che hanno consumato la vita nell'umiltà, nello studio della natura e dell'uomo, che si sono logorati la mente per penetrare i grandi misteri della vita, dimostrano verso il loro prossimo quella dignitosa modestia che è dettata solo da una sofferta esperienza e conoscenza della vita.
Per questo saranno sempre premiati e i loro meriti riconosciuti nei secoli.


VIDEO CON 

Lina TRIDENTI




PORTAMI IL GIRASOLE




Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.
Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.
Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.


I GIRASOLI DI








sabato 25 aprile 2020

ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE

ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE






LIBERTA'

Sui quaderni di scolaro
Sui miei banchi e gli alberi
Sulla sabbia sulla neve
Scrivo il tuo nome
Su ogni pagina che ho letto
Su ogni pagina che è bianca
Sasso sangue carta o cenere
Scrivo il tuo nome
Sulle immagini dorate
Sulle armi dei guerrieri
Sulla corona dei re
Scrivo il tuo nome
Sulla giungla ed il deserto
Sui nidi sulle ginestre
Sulla eco dell’infanzia
Scrivo il tuo nome
Sui miracoli notturni
Sul pan bianco dei miei giorni
Le stagioni fidanzate
Scrivo il tuo nome
Su tutti i miei lembi d’azzurro
Sullo stagno sole sfatto
E sul lago luna viva
Scrivo il tuo nome
Sulle piane e l’orizzonte
Sulle ali degli uccelli
E il mulino delle ombre
Scrivo il tuo nome
Su ogni alito di aurora
Sulle onde su le barche
Sulla montagna demente
Scrivo il tuo nome
Sulla schiuma delle nuvole
Sui sudori d’uragano
Sulla pioggia spessa e smorta
Scrivo il tuo nome
Sulle forme scintillanti
Le campane dei colori
Sulla verità fisica
Scrivo il tuo nome
Sui sentieri risvegliati
Sulle strade dispiegate
Sulle piazze che dilagano
Scrivo il tuo nome
Sopra il lume che s’accende
Sopra il lume che si spegne
Sulle mie case raccolte
Scrivo il tuo nome
Sopra il frutto schiuso in due
Dello specchio e della stanza
Sul mio letto guscio vuoto
Scrivo il tuo nome
Sul mio cane ghiotto e tenero
Sulle sue orecchie dritte
Sulla sua zampa maldestra
Scrivo il tuo nome
Sul decollo della soglia
Sugli oggetti familiari
Sulla santa onda del fuoco
Scrivo il tuo nome
Su ogni carne consentita
Sulla fronte dei miei amici
Su ogni mano che si tende
Scrivo il tuo nome
Sopra i vetri di stupore
Sulle labbra attente
Tanto più su del silenzio
Scrivo il tuo nome
Sopra i miei rifugi infranti
Sopra i miei fari crollati
Sulle mura del mio tedio
Scrivo il tuo nome
Sull’assenza che non chiede
Sulla nuda solitudine
Sui gradini della morte
Scrivo il tuo nome
Sul vigore ritornato
Sul pericolo svanito
Sull’immemore speranza
Scrivo il tuo nome
E in virtù d’una Parola
Ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per chiamarti
Libertà.

L'ORIGINALE IN FRANCESE
LIBERTE'
Sur mes cahiers d’écolier
Sur mon pupitre et les arbres
Sur le sable sur la neige
J’écris ton nom
Sur toutes les pages lues
Sur toutes les pages blanches
Pierre sang papier ou cendre
J’écris ton nom
Sur les images dorées
Sur les armes des guerriers
Sur la couronne de rois
J’écris ton nom
Sur la jungle et le désert
Sur les nids sur les genêts
Sur l’écho de mon enfance
J’écris ton nom
Sur les merveilles des nuits
Sur le pain blanc de journées
Sur les saisons fiancées
J’écris ton nom
Sur tous mes chiffons d’azur
Sur l’étang soleil moisi
Sur le lac lune vivante
J’écris ton nom
Sur le champs sur l’horizon
Sur les ailes des oiseaux
Et sur le moulin des ombres
J’écris ton nom
Sur chaque bouffées d’aurore
Sur la mer sur les bateaux
Sur la montagne démente
J’écris ton nom
Sur la mousse des nuages
Sur les sueurs de l’orage
Sur la pluie épaisse et fade
J’écris ton nom
Sur les formes scintillantes
Sur les cloches des couleurs
Sur la vérité physique
J’écris ton nom
Sur les sentiers éveillés
Sur les routes déployées
Sur les places qui débordent
J’écris ton nom
Sur la lampe qui s’allume
Sur la lampe qui s’éteint
Sur mes raisons réunies
J’écris ton nom
Sur le fruit coupé en deux
Du miroir et de ma chambre
Sur mon lit coquille vide
J’écris ton nom
Sur mon chien gourmand et tendre
Sur ses oreilles dressées
Sur sa patte maladroite
J’écris ton nom
Sur le tremplin de ma porte
Sur les objets familiers
Sur le flot du feu béni
J’écris ton nom
Sur toute chair accordée
Sur le front de mes amis
Sur chaque main qui se tend
J’écris ton nom
Sur la vitre des surprises
Sur les lèvres attendries
Bien au-dessus du silence
J’écris ton nom
Sur mes refuges détruits
Sur mes phares écroulés
Sur les murs de mon ennui
J’écris ton nom
Sur l’absence sans désir
Sur la solitude nue
Sur les marches de la mort
J’écris ton nom
Sur la santé revenue
Sur le risque disparu
Sur l’espoir sans souvenir
J’écris ton nom
Et par le pouvoir d’un mot
Je recommence ma vie
Je suis né pour te connaître
Pour te nommer
Liberté


venerdì 24 aprile 2020

DOMENICA D'AGOSTO

DOMENICA D'AGOSTO
Ho trovato per caso e visto con piacere questo vecchio film, semplice e genuino, 
proprio in questo tempo che stiamo vivendo.
"Essere o non essere? Questo è il dilemma."
Qualcuno disse.
Ora molti si chiedono
"Vacanze o non vacanze?"
chissà chi lo sa?
Nell'attesa assaporate questo film.
Io mi sono divertita molto.
C'è
 Mastroianni, doppiato da Alberto Sordi
che fa il vigile in una Roma con strade deserte totalmente, perché sono tutti al mare;
alla stazione: 
"prego allontanarsi dalla linea bianca", 
oggi invece 
"allontanarsi dalla linea gialla
(nell'attesa ormai si è sbiadita al sole); 
e pure una Ave Ninchi  
che la fa in barba alla cellulite  
(sempre bravissima e simpaticissima  
in tutti i suoi film), 
e infine che possiamo dire,
torneremo anche noi, 
in barba a tutti i virus?

E ora guardatevi simpaticamente questo film.



e già che ci siete ascoltate anche
DOMENICA D'AGOSTO
CANZONE CANTATA DA



TESTO
Domenica D'Agosto, che caldo fa.
La spiaggia è un girarrosto, non servirà bere una bibita
Se in fondo all'anima
Sogno l'oceano.
Splash.
Ondeggiano le palme da dattero,
Nel cielo un volo di fenicotteri,
Sopra lo scoglio c'è una ragazza che
Ride e si tuffa giù.
Splash. "
Vieni qui" lei mi fa, turilla turilla là.
Vieni qui se ti va.
Turilla turilla là.
Qui da me troverai, turilla turilla là, tutto ciò che non hai tu.
Prendo la moto e vengo a cercare te ma non ti trovo più.
Splash. "
Vieni qui" qui da me, turilla turilla là vieni qui se ti va, turilla turilla là.
Qui da me troverai, turilla turilla là, tutto ciò che non hai tu.
Domenica D'Agosto, che sera blu.
In cielo c'è una stella che guarda giù.
Prendo la moto e vengo a cercare te ma non ti trovo più.
Splash